
Feb
15
Management: spunti di lavoro
“nel successo è già presente il seme dell’insuccesso”.
Per guidare un’azienda e raggiungere traguardi profittevoli, un buon condottiero deve dare un colpo alla botte e uno al cerchio; che tradotto nel gergo manageriale vuol dire impersonificare il buon esempio da un lato e dall’altro infondere ai propri collaboratori tutta la comunicazione che ruota attorno ai concetti di mission e vision.
Questo approccio viene teorizzato dal management by walking around, ovvero stare sul campo dove lavorano gli “operai” al fine di ascoltare ed osservare come, in quanto tempo e – soprattutto – con quale entusiasmo vengono messi in atto i processi produttivi.
Tale visione di sistema mette in condizione il manager di avere sempre tutto sotto controllo per arrivare ad impostare la strategia di business orientandosi dai dati raccolti durante le osservazioni. Un approccio a metà strada tra il razionale-matematico e l’antro-psicologico che si contrappone all’intuito del management by surprise.
Le aziende che hanno dimostrato di superare i tempi di crisi economica hanno un comune denominatore, ovvero hanno individuato, verbalizzato ed articolato correttamente la Vision e la Mission aziendale.
Per spiegare il concetto di Vision, ci aiutiamo con la sua prima accezione semantica, ovvero la capacità di vedere proiettando un fascio luminoso avanti – avanti in senso spaziale ma soprattutto in senso temporale.
La Vision aziendale non è altro che un missile a lunga gittata; anzi per meglio dire, è un missile a variabile gittata in funzione dell’evoluzione della società. Ed è qui che entra in gioco la Mission, ovvero piccoli step – obiettivi semplici, misurabili, attuabili, rilevanti e temporizzati – che permettono agli “operai” di arrivare a realizzare la lunga e, spesso, tortuosa Vision.
Tra l’azienda e i suoi lavoratori deve costituirsi un patto di fiducia che andrà coltivato durante la vita aziendale. La vita in azienda è costruita da tanti piccoli momenti dove i veri protagonisti sono le persone, grazie alle quali qualsiasi azienda sta in piedi.
Le persone sono il cardine dell’azienda, senza cui non avrebbe senso teorizzare una Vision ed impostare delle Mission.
Di sicuro i manager di oggi devono vincere più sfide rispetto ai tempi di Confucio e le cadute esistono. Ciò che può davvero aiutare a risollevare un manager è una formazione di tipo umanistico.
La formazione umanistica permette di integrare conoscenze culturali e artistiche a competenze economiche e organizzative. Tale formazione induce ad adeguare i comportamenti e le capacità dei singoli alle esigenze del proprio team di lavoro. Tanti pezzetti dello stesso puzzle insomma, utili per dare un contributo prezioso nel campo del management.
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Un ringraziamento speciale a Pietro Garotti per la realizzazione dell’articolo: “Management: spunti di lavoro“ e del video: “Il Teatro Classico“, durante il suo percorso di alternanza scuola-lavoro presso Info Easy.
Bibliografia:
- Manuale pratico di Management – di Gianni Cottardo