
Lug
28
Il Futuro delle PMI? Less is More: Innovare la Qualità della Vita dei Dipendenti
Less is More che letteralmente significa <> (ovvero: meno è meglio) ha rappresentato una vera e propria rivoluzione inizialmente nel settore dell’architettura, diventata poi in breve tempo una vera corrente di pensiero che ha abbracciato tutti gli ambiti della vita, dal design, alla moda, dalla comunicazione alla tecnologia, dall’alimentazione allo sport.
Questa filosofia è un principio che si rifà al famoso Principio di Pareto che applicato al marketing suggerisce che solo il 20% del nostro lavoro porta all’80% del nostro successo. Delle cose che facciamo in un giorno, solo il 20% fa veramente la differenza. Quel 20% produce dunque l’80% dei risultati!
Questa scoperta, ha suscitato l’interesse di molte aziende nell’identificare strategie che possano aiutare il dipendente a orientare i suoi sforzi per valorizzare al massimo quel 20% di produttività utile. Per farlo, l’obiettivo deve essere quello di perseguire la salute fisica e mentale del lavoratore. Il benessere del dipendente si raggiunge trasmettendo alle persone abitudini sane fatte di pensieri, comportamenti, alimenti, relazioni e attività, selezionate con cura dall’azienda stessa.
INVESTIRE NELLA SALUTE DEI DIPENDENTI
Investire sulla salute dei lavoratori può trasformarsi in un valore aggiunto per l’impresa, perché si crea uno scambio fondato sul riconoscimento di un legame tra le due identità (azienda e dipendente), basato sulla condivisione di alti valori e sul rispetto delle professionalità del lavoro. Il segreto è quindi concentrarsi sull’essenziale, imparare a individuare quegli elementi funzionanti da offrire, per diminuire i comportamenti improduttivi e consolidare quel 20% di produzione utile.
Per fare ciò esistono alcuni suggerimenti pratici riconducibili alla dimensione della qualità della vita in azienda, che chiunque si trovi a gestire del personale potrà attivare, così da migliorare il clima aziendale. Una soluzione molto apprezzata, per esempio, è quella di agevolare stili di vita corretti e virtuosi – partendo dall’alimentazione – contribuendo a una dieta sana e bilanciata del lavoratore. Altro fattore positivo può essere la possibilità di organizzare momenti per promuovere il benessere fisico, permettendo flessibilità degli orari di lavoro per praticare attività fisica, al fine di avere una migliore empatia lavorativa dei dipendenti.
Investire sull’alimentazione in azienda è sempre più importante e diversi studi lo dimostrano. Il rapporto “Food at Work Workplace” pubblicato dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro, mostra che una non adeguata alimentazione nel luogo di lavoro, nuoce alla salute del lavoratore e può provocare un’importante perdita di produttività. Il rapporto dice che investire in un’alimentazione sana ed equilibrata incide in modo significativo sul benessere psicofisico del lavoratore e che questo comporta la riduzione dei giorni di malattia, nonché un aumento del tasso di produttività. Conseguentemente a ciò le aziende possono decidere se offrire un servizio mensa, dare buoni pasto, o se limitarsi al dislocamento in azienda di macchinette per snack e spuntini. In particolare, le aziende con la mensa rappresentano uno delle scelte più apprezzate dai dipendenti perché il consumo del pasto fuori casa comporta ripercussioni sia sul benessere personale sia sull’organizzazione e sul bilancio familiare.
L’educazione all’alimentazione deve cominciare dall’ufficio:
Approfittando di questo servizio, una PMI (piccola media impresa) con la mensa potrà investire su un’alimentazione corretta e favorire una scelta razionale e consapevole dei menù proposti consumati durante la giornata. Si può consigliare di proporre menù con materie prime di qualità, dal basso contenuto di sale, zucchero e grassi saturi; con la presenza di frutta e verdura di stagione. Si possono inoltre utilizzare ingredienti a chilometri zero per far seguire ai propri dipendenti un regime nutrizionale bilanciato, basato sulle regole della piramide del benessere. Inoltre durante le pause in ufficio, si possono fornire barrette di frutta secca, spuntino equilibrato, pratico e sano.
Investire sulla buona alimentazione dei dipendenti, porta benefici anche all’azienda: il 79% dei datori di lavoro ha notato miglioramenti nella redditività aziendale. Il secondo investimento su cui un’impresa può puntare è l’attività sportiva per i propri dipendenti: c’è chi fornisce accessi gratuiti in palestra o entrate in piscina. Una buona alimentazione associata ad un buon allenamento risulta essere una strategia molto potente per la salvaguardia del benessere mentale e fisico. Migliora l’umore, previene lo stress, aumenta il grado di fiducia in se stessi e di conseguenza aumenta il rendimento del lavoratore. A questo proposito le imprese possono proporre diverse attività per vivere Wellness.
HAI BISOGNO DI UNA CONSULENZA?
L’ALLENAMENTO DA PROPORRE
Posto che l’attività fisica porta ad un aumento di produttività in azienda e posto che il CrossFit (®) incentiva il Team building, una PMI ne può ricavare diversi benefici.
Il CrossFit è la scelta migliore da proporre ai dipendenti in quanto è un potente campo esperienziale, che racchiude diversi aspetti: resistenza energetica e respiratoria, agilità, equilibrio e precisione. Insomma una bella prova per corpo e mente che durante l’allenamento sono come allineate in una sorta di stato di energico equilibrio. Il contesto sportivo diventa quindi un valido alleato per riconoscere e coltivare quelle risorse che l’individuo farebbe fatica ad individuare.
Il CrossFit si rivela perciò un’interessante risorsa al fine di migliorare la propria produttività, aggiungendo così il secondo tassello in un quadro di promozione di benessere della persona che si arricchisce sulla base del principio less is more.
Dunque la buona azienda si propone come una sorta tutor che incoraggia i propri collaboratori: “Keep Calm and CrossFit!” “State tranquilli e fate CrossFit”, inteso come disciplina di corpo e mente che mette al primo posto anche l’alimentazione.
COME PROMUOVERE LA FILOSOFIA LESS IS MORE
Per promuovere Less Is More e consolidare quel 20% di produttività utile dei lavoratori, l’azienda potrà:
- Emettere linee guida da seguire per la realizzazione di un welfare aziendale condiviso;
- Avviare un percorso di educazione alimentare: una delle aziende che più incoraggia i propri dipendenti a consumare una dieta bilanciata che dia il corretto apporto di nutrienti essenziali è la Nestlè. Nella mensa oltre che a proporre cibi salutari, vengono mostrate le tabelle con gli abbinamenti alimentari proposti nel menù del giorno e le etichette espongono sempre tutte le indicazioni con i valori nutrizionali degli alimenti, ciò per promuovere il processo di conoscenza che sta dietro alla scelta alimentare. In questo panorama non può mancare Technogym l’azienda che con il suo ristorante propone menù studiati dettagliatamente dal Dipartimento Scientifico;
- Organizzare giornate per stimolare lo sport: per promuovere il benessere fisico dei dipendenti e tenere sotto controllo lo stress, l’azienda AstraZeneca propone i “mercoledì della salute” con attività di corsa o camminata. Anche altre aziende come Comieco per il benessere dei dipendenti fuori dal lavoro ha lanciato l’iniziativa “Contapassi” che premia con buoni spesa sportivi i singoli che nel corso del mese, compiono più passi, conteggiati con un contapassi in dotazione per ciascuno.
CONVIENE INVESTIRE NEL WELFARE AZIENDALE?
Qualità della vita in azienda, motivazione e welfare, questi sono gli elementi chiave del futuro di una PMI italiana. Questo perché si evidenziano almeno due risultati positivi in relazione all’attuazione di politiche welfare aziendali – come quelle citate – tra cui:
- si lavora meglio quando l’azienda predispone servizi che vanno incontro ai bisogni personali del lavoratore,
- se l’azienda pone le basi per un miglior rapporto di lavoro coi propri dipendenti, guadagna di più. Dunque è un investimento a lungo termine, sulla loro salute e quindi sulla loro produttività, che non ha un impatto pesante sui costi dell’impresa.
*La maggioranza delle imprese (57%) di fatto non sostiene costi aggiuntivi per il welfare aziendale. Il 35% sostiene costi aggiuntivi, ma compensati dai benefici fiscali. E solo il 7% delle imprese dichiara di sostenere costi aggiuntivi significativi per le iniziative welfare.
Sitografia e Fonti:
- dall’Istituto International Labour Organization di Ginevra – Rapporto Food at Work
- da: Corriere della Sera – Aziende, ecco chi investe in salute
- da: Consiglio Nazione delle Ricerche – L’importanza di una corretta alimentazione sul luogo di lavoro
- da: CNRwebTv – MyMensa una sana alimentazione sul lavoro
- da: Corriere Comunicazioni – E’ il cibo il benefit del futuro. Google fa scuola nel mondo
- da: Azioni Quotidiane – Lavoro e attività fisica alla ricerca di un nuovo welfare aziendale
- da: Economy Up – Il futuro delle PMI si crea innovando la qualità della vita in azienda
- da: Welfare Index PMI – Quanto costa a una PMI il welfare aziendale?
- da: Massimo Amabili – CrossFit per il benessere fisico e mentale
Immagini:
- Grafico 1: Un gioco dove tutti guadagnano – Uilcom, tratta da iRise
- Grafico 2: CrossFit – Credits by Info Easy
- Grafico 3: Il costo del Welfare Aziendale – di Welfare Index PMI, tratto da Rapporto Istat PMI